Diritto Civile

Spese Scolastiche: Cosa è Possibile Detrarre nel 2019?

Spese Scolastiche: Cosa è Possibile Detrarre nel 2019?

In previsione delle prossime scadenze fiscali vediamo quali  sono o possano essere  le spese inerenti istruzione, scuole e corsi vari tali da poter in punto ottenere sconti fiscali.

Se per la predisposizione del modello dichiarativo ci si rivolge al caf ovvero ad altro professionista occorrerà predisporre per tempo pezze giustificative tali da poter avere visto di conformità.

Se invece si opterà per il Modello 730 precompilato o Redditi PF precompilato sarà necessario tenere tutta la documentazione in modo da  poter mostrare la stessa agli Uffici in caso di controllo.

Controllo in via di paradigma possibile sino alla scadenza ordinaria sottesa ad eventuale accertamento da parte del Fisco: quindi sino al 31 dicembre del quinto anno successivo alla presentazione della dichiarazione.

spese scolastiche cosa si può detrarre

Ricevute, scontrini ed attestazioni

Per ciò che concerne spese scolastiche di ogni ordine e grado occorre essere in possesso delle ricevute ovvero quietanze di pagamento.

In caso di saldo di spesa a nome di un terzo occorre l’attestazione dell’ Istituto scolastico medesimo da cui si rilevi delibera di approvazione ed i dati dello studente/alunno.

Per le spese relative alla mensa scolastica risulta utile la ricevuta del bollettino postale o del bonifico bancario intestato al soggetto beneficiario con specifica causale  ed identificativi dell’alunno.

In caso di buoni mensa cartacei  (o elettronici) e/o pagamento in contanti serve anche  speculare attestazione dell’Istituto scolastico.

Per altre spese ricreative scolastiche (ad esempio gite, viaggi istruzione, corsi di lingua ed assicurazione) nonché altri contributi destinati ad ampliamento dell’offerta formativa  vale medesima regola: identificativi dell’alunno , attestazione della Scuola qualora il pagamento implichi tramite di soggetto terzo .

In punto gli Uffici Fiscali hanno chiarito che tutte le attestazioni ovvero ricevute così come le richieste  utili a richiederle sono esenti dall’imposta di bollo qualora indichino correttamente l’utilizzo per la quali sono state richieste.

Sin dalla scorsa annualità si specifica che non pare più ammessa l’integrazione dei documenti citati con dati in parte omessi, mancanti da parte del contribuente genitore che intende beneficiare dello sconto e/o detrazione fiscale.

Anche le eventuali erogazioni liberali (donazioni) a favore di Enti e/o Istituti di ogni ordine e grado devono essere documentate dalla ricevuta di versamento bancario e/o postale da cui risulti esattamente il beneficiario. In caso di pagamento a mezzo  carta di credito ovvero di debito o prepagata viene solitamente richiesto estratto conto della banca o Società che gestisce la carta medesima.

In caso detta cifra venga corrisposta a mezzo assegno bancario e/o circolare – o equipollenti da cui non risulti causale -occorrerà farsi rilasciare apposita ricevuta  contente generalità del donante e la specifica sulla natura della liberalità dell’erogazione. Escluse dal beneficio le dazioni in  contanti.

Per il cd bonus strumenti musicali  non serve a contrario presentare  correlata dichiarazione dei redditi; nel senso che  lo studente interessato potrà , previo rilascio da parte del proprio Istituto scolastico  di un certificato di iscrizione  non ripetibile  che attesti la sussistenza dei requisiti   utili ad allegazione, usufruire del bonus previsto ex lege.

Da qui il produttore e/o rivenditore potrà documentare tramite fattura o ricevuta fiscale o cd “scontrino parlante “  il prezzo complessivo comprensivo di contributo ed Iva  e sconto concesso.

Quanto è possibile detrarre per le spese scolastiche?

Le agevolazioni che interessano la scuola quindi consistono in detrazioni del 19% (su un importo annuo che per il 2018 non può essere superiore ad Euro 786,00 per ogni alunno e/o studente).

Le stesse riguardano quindi per lo più le spese di frequenza delle Scuole materne, Elementari, Medie e Superiori (sia statali sia paritarie private).

Considerando che ormai gli Istituti di credito hanno assunto personalità giuridica saranno i rispettivi Consigli di istituto a determinare ogni anno il costo del contributo  che le famiglie degli alunni devono versare nelle casse della   scuola medesima.

Detto esborso non pare avere natura di tassa; le imposte erariali vengono infatti versate all’Erario statale dopo il superamento dell’obbligo scolastico (fissato a 16 anni) dal terzo al quinto anno della scuola superiore ; fatte salve esenzioni per merito ovvero per reddito.

Il contributo versato da ogni famiglia si compone di una quota obbligatoria che copre i costi anticipati dalla Scuola  per conto delle famiglie stesse (ad esempio stampa pagelle, libretti giustificazione assenze,  assicurazione RC ed infortuni) e di una quota volontaria corrisposta  per l’ampliamento dell’offerta formativa del Ptof (Piano triennale)  per acquisto di materiale scolastico didattico , arricchimento ed ammodernamento delle attrezzature dei laboratori et similia.

Borse di Studio ed Incentivi all’istruzione

Sul fronte Borse di Studio ed incentivi le principali novità  per le famiglie  a basso reddito sono le seguenti.

Il MIUR ha fissato  solo di recente i requisiti per ottenere le borse di mobilità per il 2018; importo pari da  Euro 200,00 ad Euro  500,00  per le quali servirà un Isee inferiore ad Euro 15.748,00 . salvo diverse soglie ed importi di competenza della singola Regione di appartenenza.

La distribuzione potrà avvenire  entro la scadenza del 31 marzo 2019  attraverso il Circuito di Poste Italiane (salvo mutamenti di trafila). Gli usi tuttavia paiono vincolati e ben precisi: si possono acquistare libri di testo, servizi di trasporto e prodotti culturali.

La forma prevista è quella dei voucher elettronici e la domanda potrà essere presentata, se maggiorenne,  anche dal singolo studente ovvero, se l’alunno minorenne,  come di prassi dai genitori.

Bene precisare inoltre che i bonus scolastici non sono di regola cumulabili per singolo alunno;  i genitori dello studente devono/possono ripartire  la spesa in base all’effettivo pagamento .

Ergo qualora quindi  la divisione di onere non risulti pari al 50% occorrerà annotare sul documento ai fini  fiscali la percentuale corretta di spettanza.

Nel caso tali specifiche riguardino più di un alunno andranno compilati più righi della dichiarazione dei redditi; specificando e riportando i costi sostenuti per ciascun ragazzo /figlio durante l’anno solare.

Pur la materia sia oltremodo poco lineare lo stesso MIUR offre linee indicative ; tra queste note e Circolari sullo stesso  sito Ministeriale.

Da segnalare infine per ciò che attiene le modalità di pagamento introdotte di recente il sistema del MIUR “Pago in rete”.

Quest’ultima metodica non è per ora obbligatoria  a pena di decadenza dal beneficio; potendo nel caso, e qualora il meccanismo non sia agevole, trovare corretta applicazione il saldo intervenuto con bonifico bancario , ovviamente con dati del beneficiario e quant’altro ovvero altre modalità di cui si è accennato nel breve  compendio.

 

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