Vicino rumoroso?
A molti sarà capitato di rientrare a casa la sera e non vedere l’ora gustarsi il proprio film preferito. Impossibile!
Il vecchietto della porta accanto tiene la tv a tutto volume. Inutile suonare. Non sente!
Cerco di dormire. Difficile.
Si è addormentato con la tv accesa.
Cado nel sonno. Mi sveglio di colpo alle 5 del mattino.
La vicina del piano di sopra oggi ha deciso di andare in ufficio col tacco 12.
Insomma sono andato a letto stanco e mi sono alzato sfinito.
Non importa domani è sabato, recupero, mi spiaggio tutto il giorno sul divano.
Calcoli sbagliati. Il figlio di quello di sotto che non vedo dalle scuole elementari è un cresciuto “ RoKKettaro”…i suoi sono al mare e lui ha inviato mezzo paese a fare festa.
Indice dei contenuti
Vicino Rumoroso: Cosa Fare?
Chissà a quanti di voi sarà capitata una situazione simile.
In questi momenti si è in bilico tra il tollerare, se l’episodio è isolato, l’arrabbiarsi e chiamare l’amministratore se il fenomeno si ripete costantemente nonchè recarsi dall’avvocato se l’intolleranza è diventata a livello zero!
Sfatiamo un mito sugli orari condominiali del riposo
Ebbene si, su questo punto c’è sempre una convinzione errata. Tutti sappiamo dell’esistenza di orari in cui bisogna fare silenzio totale.
Normalmente gli orari in cui i rumori in condominio sono tollerati sono: dalle 8 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 21,00.
Silenzio totale dalle 13,00 alle 15,00 e poi dalle 21,00 fino alle 8,00 del mattino seguente e cosi la domenica per tutto il giorno.
Ok… ma molti pensano che fuori da questi orari possono organizzare lo spettacolo del circo.
Invece In ogni caso i rumori, recita la legge, non devono andare oltre il limite della normale tollerabilità.
Normale tollerabilità del rumore: come si misura?
Cioè? Cosa significa la normale tollerabilità del rumore?
Quello che è tollerabile per uno non lo è per l’altro!
Infatti il problema è proprio questo.
La fonte di molti litigi sul rumore nasce dalla differente percezione del singolo sul concetto di rumore.
Ad esempio. Se Tizio lavora in discoteca come barista, oltre ad avere l’udito un po’ compromesso, di giorno potrebbe usare un timbro di voce più alto rispetto agli altri.
Oppure pensate ad un militare abituato a dare comandi!
Infine l’esempio più semplice è dato dai bambini che non hanno il concetto di rumore e nei giochi sovente urlano.
Vediamo il codice civile che definizione ne da:
L’articolo 844 del Codice civile stabilisce che:
“i rumori, le immissioni di fumo o di calore, le esalazioni, gli scuotimenti e simili propagazioni sono illecite se superano la “normale tollerabilità”.
Come si può notare il codice non da una definizione precisa di tollerabilità (e del resto risulta anche difficile se lo si pensa) e questo significa che nel corso degli anni ciò è stato lasciato alla valutazione del giudice.
Vediamo negli anni i Tribunali cosa hanno detto.
La Cassazione ha fornito diverse indicazioni, ma senza mai dare delle precise indicazioni.
Difatti, quello della «normale tollerabilità» è un parametro relativo e non assoluto, variabile da luogo a luogo, secondo le caratteristiche della zona e le abitudini degli abitanti e richiede per questo un accertamento in concreto.
Accertare in concreto significa che nel corso di causa il giudice deve nominare un perito che si reca nel luogo dove il rumore viene prodotto.
E ancora sul punto…nei rapporti di vicinato, secondo consolidata giurisprudenza, la soglia della normale tollerabilità non coincide con i limiti previsti da leggi e regolamenti a tutela di interessi di carattere generale (salute, ambiente), ma al contrario va valutata caso per caso.
È necessario, infatti, tenere conto, come richiesto dal medesimo articolo 844 c.c., della “condizione dei luoghi” ossia della loro “concreta destinazione naturalistica ed urbanistica, delle attività normalmente svolte nella zona, del sistema di vita, delle abitudini di chi vi opera”
Come si misura il rumore?
Con i decibel. Negli anni si sono diffuse delle applicazioni casalinghe per smartphone per la rilevazione del rumore.
Occorre tenere però presente che non essendo apparecchi professionali potrebbero discostarsi magari dal valore reale.
Tuttavia un’idea servono a darcela. Sui decibel ci ritorniamo poi.
Quindi stabilito che si tratta di rumore molesto, cosa posso fare?
Devo cercare di capire se sono solo io a provarne fastidio oppure se vi sono altre persone che si ritengono molestate.
Perché? Che differenza fa? io comunque vengo disturbato!
Verissimo ma a seconda del numero di persone colpite dal rumore si delinea una tutela differente
Cioè?
Cioè posso rivolgermi al giudice civile oppure a quello penale, tramite un avvocato.
Fare rumore è un reato?
Potrebbe diventarlo, si!
Vediamo come e quando lo diventa.
Il numero di persone raggiunte dal rumore fa la differenza tra la configurazione di un illecito civile e quella del reato penale
Se sono io e qualche altro, fino all’intera palazzina ad essere raggiunti dal rumore si rimane all’interno di un illecito e quindi posso richiedere un risarcimento solo in sede civile.
Poi sono libero di agire disgiuntamente oppure congiuntamente agli altri condomini.
Come?
Una buona azione sarebbe quella di fare un primo tentativo di richiamo al vicino, in autonomia.
Poi se ciò rimane infruttuoso lo ripresento attraverso l’amministratore.
Un tentativo conciliativo va fatto dai.
Per litigare c’è sempre tempo.
Se ciò rimane ancora infruttuoso dovrò recarmi da un avvocato che gli inoltrerà un sollecito.
Trascorso un certo tempo senza alcun riscontro l’avvocato inizierà una causa avanti il Tribunale Civile nei confronti del soggetto rumoroso e davanti al giudice farò valere le mie pretese.
Il vicino farà valere le sue.
Guardate che tanti sono veramente convinti di essere dalla parte della ragione e non hanno minimamente contezza del proprio comportamento.
Quindi non aspettatevi che andare in Tribunale sia una passeggiata.
Spetta a chi ha citato in giudizio provare il male ingiusto.
E siccome il Giudice non è un perito, nominerà un suo consulente tecnico.
A questo punto voi potrete scegliere se nominarne uno vostro che assisterà alle operazioni peritali.
Non è un obbligo.
La causa potrebbe durare un paio d’anni. Il giudice nominerà come detto sopra un tecnico in questo caso fonometrico.
Si perché il rumore va misurato e per definirsi tale deve superare costantemente nelle ore notturne i 3 decibel mentre in quelle diurne deve mantenersi sui 5 (sul punto Cassazione, con sentenza numero 2757/2020)
E se invece siamo in tanti?
Se siamo in tanti si parla di disturbo della quiete pubblica disciplinato dall’art. 659 c.p. e qui si raffigura un reato.
In questo caso oltre a chiedere il risarcimento dei danni in sede civile, posso anche denunciare il responsabile in sede penale.
Interessante questa sentenza del 17 gennaio 2024, n. 2071, Corte di Cassazione, Sezione III Penale.
E’ interessante perché in questa sentenza viene chiarito il concetto tra persone infastidite dal rumore e persone raggiunte dal rumore.
Cioè se le persone che provocano fastidio sono solo due ma il tecnico fonometrico rileva che il fastidio sonoro ne raggiunge molte, allora si configura il reato di disturbo della quiete pubblica, “poiché esso ricorre solo allorché il rumore molesto sia percepito o percepibile da un numero indistinto di persone”
Il danno da illecito commesso dal vicino rumoroso
Dall’illecito civile può scaturire un danno “non patrimoniale”.
Cosa significa?
Significa che in questa situazione io non ho un bene che mi è stato rovinato e da cui posso quantificare la mia perdita economica.
Pensiamo ad esempio quando facciamo un incidente d’auto.
In questo caso, invece, il mio danno potrebbe consistere nel fatto che sono condizionato dallo svolgere le mie normali attività quotidiane come ad esempio, il dormire di notte oppure, lo studiare di giorno o il riposare la domenica.
Insomma tutte le mie abitudini di vita vengono condizionate a causa del comportamento rumoroso del vicino.
Il vivere nella quiete è un diritto garantito sia dalla nostra Costituzione (art. 32) che dalla Convenzione Europea dei diritti dell’uomo (art. 8 CEDU).
Secondo la sentenza della Cass. SS.UU. 2611/2017 tale turbamento rende ammissibile due tipi di azioni:
- Ho diritto ad essere “ristorato” dal pregiudizio patito in quanto sono il soggetto leso dalle immissioni del vicino;
- posso agire in giudizio al fine di “ottenere la cessazione del comportamento” lesivo che prende il nome giuridico di inibitoria.
Quindi riassumendo, come mi devo comportare:
1) nelle ore di riposo zero rumore;
2) fuori da tali orari il rumore deve essere tollerabile;
3) se mi ritengo disturbato chiedo all’amministratore di intervenire;
4) se le molestie non cessano mi reco da un avvocato per richiamare il vicino a me fastidioso;
5) se il vicino rimane indifferente rispetto alla missiva dell’avvocato, questi procederà ad invocare il Tribunale competente. Le azioni giuridiche che si possono intraprendere sono differenti da valutarsi a seconda delle circostanze. Una di queste è l’azione inibitoria che ha come oggetto la richiesta al giudice della cessazione immediata del comportamento lesivo. Posso poi con altro atto detto di Citazione introdurre un giudizio al fine di ottenere il risarcimento del danno non patrimoniale subito.
6) se il rumore colpisce una moltitudine di persone siamo in presenza di un reato chiamato disturbo della quiete pubblica e posso agire oltre che in sede civile anche in quella penale;
7) in ogni caso se ritengo che il rumore prodotto sia decisamente “fuori luogo” posso nel momento in cui si verifica chiamare le forze dell’ordine.
In questa sede abbiamo analizzato il rumore in condominio. Ma cosa succede se abito in condominio e a fare rumore è il vicino della villetta?
Un Commento