Cane del Vicino Abbaia di Notte: Cosa Fare?
Il rapporto di vicinato ha da sempre rappresentato il punto cruciale dei condomini e dei rapporti tra i condomini.
Sicuramente mantenere dei sereni rapporti di vicinato è sempre l’ideale per vivere con tranquillità la propria quotidianità. Ma questo non sempre è possibile.
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Cane del Vicino Abbaia di Notte: Cosa Fare?
In questi casi la cosa migliore da fare è prima di tutto tentare di discuterne col vicino che crea disturbo per tentare di risolvere pacificamente la questione, rappresentando il proprio disagio, ma tenendo sempre a mente la soglia della “normale tollerabilità”, imposta dal nostro codice civile.
Nei rapporti di vicinato è infatti indispensabile che, nel rispetto delle norme condominiali, il vicino sia tollerante nei confronti dei rumori derivanti dalle case vicine.
Ciascun condomino infatti deve essere libero di vivere la propria casa, la propria quotidianità ma sempre nel rispetto della gestione degli spazi comuni, degli orari di riposo e in generale della quiete pubblica.
Ma cosa succede se un vicino in modo irrispettoso ed egoista arreca disturbo ai vicini?
Innanzitutto cerchiamo di capire cosa intendiamo per “disturbo”.
Quando parliamo di disturbo solitamente intendiamo dei rumori provenienti dagli appartamenti vicini, che possono essere più o meno fastidiosi.
Un oggetto che cade accidentalmente per terra, o il rumore dell’aspirapolvere negli orari consentiti, non possono sicuramente essere classificati come rumori intollerabili.
Pertanto ne consegue che tutti i rumori che in modo persistente possono superare la cosiddetta soglia della normale tollerabilità.
Qual è la normativa di riferimento?
Ruolo fondamentale rivestono gli articoli 844 del codice civile e 659 del codice penale.
L’art. 844 del codice civile regola le cosiddette “immissioni”, intese come rumori, o propagazione di fumi provenienti dall’appartamento vicino. L’articolo consente tutti i rumori, gli scuotimenti le propagazioni di fumi provenienti dai fondi vicini che non superino la soglia normale tollerabilità.
Quello della normale tollerabilità è un criterio necessario al fine di valutare i limiti che la presunta condotta illecita non deve superare, pertanto non si tratta di un parametro fisso imposto dal codice, ma di un parametro che varia col sussistere di determinate circostanze, tra cui ripetizione del rumore, intensità e insistenza del rumore, e soprattutto anche orari, chiaramente la notte il disturbo può essere meno sopportato rispetto agli orari giornalieri.
Ma quando parliamo di immissioni, non parliamo solo di rumori fastidiosi ma anche di fumi e odori, che come per i primi, sono tollerabili entro certo limiti.
L’art. 659 del codice penale disciplina invece il disturbo del riposo delle persone e delle occupazioni in generale stabilendo che chi, tramite rumori non impedisce strepiti di animali disturbando il riposo delle altre persone può essere punito con l’arresto o con l’ammenda.
Cosa possiamo fare se il cane del vicino abbaia la notte?
Oggi parliamo di una situazione che spesso può presentarsi nel vicinato, ovvero l’abbaio del cane del vicino durante la notte.
Il cane ha diritto di vivere ed esprimersi liberamente, e l’abbaio è la sua tipica forma espressiva.
Tuttavia questo non deve rappresentare un disturbo per la quiete pubblica. Ma come facciamo a far capire al cane quando deve abbaiare e quando no?
Chiaramente non c’è un arco temporale esatto in cui durante la giornata il cane può abbaiare e un altro in cui gli è vietato abbaiare, anche perché il cane abbaia per le più svariate ragioni, contentezza, minaccia, gioia, paura, proprio perché tramite l’abbaio esprime ciò che sente.
Pertanto la soglia alla quale ci si rifà è sempre quella della normale tollerabilità.
Non essendo possibile indicare al cane un orario entro il quale abbaiare, possiamo comunque cercare di capire i motivi dell’insistenza dell’abbaio o redarguirlo nel caso se per le più svariate ragioni il cane inizi ad abbaiare la notte.
Come detto, in prima battuta conviene sempre valutare la circostanza e capire se realmente l’abbaio sia intollerabile e renda impossibile il riposo. In tal caso, puoi comunque chiedere che il disturbo cessi o per lo meno venga il più possibile limitato.
Se l’abbaio si verifica in modo insistente e ripetutamente durante la notte, occorre rappresentare in modo pacifico al vicino la situazione, e cercando di trovare un punto di incontro che possa andare bene ad entrambi.
Se parlare col vicino non porta ad alcun risultato, puoi decidere pazientare nella speranza che la situazione possa migliorare, altrimenti puoi nuovamente tentare un nuovo approccio, cercando di spiegargli nuovamente che il cane disturba durante la notte, proponendo delle soluzioni di comune accordo.
Se la situazione resta la stessa, puoi comunque rivolgerti alla polizia municipale che interviene nel ricomporre le questioni inerenti i rumori molesti.
Attenzione: se il tuo vicino, nonostante i tuoi richiami, non risolve il problema del cane che abbaia la notte, puoi fargli scrivere una lettera da uno dei nostri avvocati della tua città.
Nella maggior parte dei casi, in via bonaria e con una semplice lettera dell’avvocato, il problema si risolve.
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Cosa hanno detto i giudici in casi simili?
Un recente caso sottoposto al vaglio della corte di Cassazione è narrato nella sentenza n. 1394/2020.
In questa pronuncia la Corte ha accertato e attribuito la responsabilità ai proprietari di cani che disturbavano la quiete dei condomini vicini, oltre i limiti della normale tollerabilità.
E ancora la sentenza n. 10886/2001 ha visto i proprietari dei cani condannati a risarcire il danno morale arrecato ai vicini di casa.
Sul punto è intervenuta anche la prima sezione penale della Corte di Cassazione che ha però posto dei limiti evitando di generalizzare la questione.
Con la sentenza n.1394/2000 riprendendo l’art. 659 c.p. la corte ha statuito che il cane che abbia in modo persistente rappresenta disturbo della quiete pubblica se il rumore viene percepito come molesto e intollerabile da una pluralità di persone, o condomini e non solo da un singolo vicino.
Trattasi di ipotesi in cui superata la soglia della tollerabilità i proprietari dei cani sono stati ritenuti responsabili dei rumori e quindi del disturbo e tenuti pertanto a risarcire i danni arrecati ai vicini.
Quindi tutte le volte in cui la normale tollerabilità viene superata e il rumore è talmente molesto da rendere impossibile il riposo e la quiete pubblica, è sempre possibile ricorrere al proprio legale per chiedere che innanzitutto cessino i rumori molesti e poi, se sussistono le condizioni, valutare la possibilità di ottenere un risarcimento dei danni.
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Saranno poi i giudici a valutare le circostanze, gli orari, i limiti, la persistenza dei rumori, stabilendo se è possibile o meno configurare come molesto il rumore e se eventualmente la soglia della normale tollerabilità può dirsi effettivamente superata.
Il disturbo può essere considerato tollerabile se non inficia il regolare svolgimento della propria quotidianità e delle proprie abitudini giornaliere.
Se il rumore, l’odore o il disturbo in genere è lieve o tollerabile oltre a essere consentito dalla legge, deve essere necessariamente tollerato dal condomino.
Viceversa, se i rumori sono insopportabili a tal punto da avere un impatto negativo sullo svolgimento dell’attività giornaliera si può richiedere che il disturbo venga limitato al minimo, tramite un confronto col vicino di casa al fine di trovare il compromesso migliore.
Quando ovviamente questo non è possibile si può sempre ricorrere per vie legali al fine di vedere tutelati i propri diritti.
Educazione, dialogo, comprensione e tolleranza sono le parole chiave al fine di garantire dei buoni rapporti di vicinato.
Mantenere sereni rapporti di vicinato è fondamentale sia per la tranquillità e l’armonia della propria quotidianità all’interno della propria famiglia, ma anche col resto dei condomini.
E questo può essere reso possibile da una comunicazione diretta e costruttiva tra i vicini, dalla disponibilità degli uni verso gli altri, e dal rispetto delle norme comuni, della privacy e della riservatezza degli altri.